I Calamari / by 19'40"

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Enrico, chi sono I Calamari?

I calamari sono cinque idioti. Si  definiscono come tali in realtà anche loro: non c’è nessun problema. Sono cinque individui che hanno cinque storie molto diverse e che si sono uniti negli anni ‘10 del 2000 per fare cabaret e numerose serate a Milano, Bologna e forse anche a Roma, se non ricordo male. Lo spirito era quello del cabaret Milanese storico: facevamo canzoni dei Gufi, Jannacci e cose anche inventate tra di noi. Siamo composti da me [Enrico Gabrielli] in veste di idiota, Effe Punto, Filippo Cecconi, che lavora con noi a questa rassegna bellissima [ContempoRarities 5], Gianluca De Rubertis di Il Genio e di altri progetti, Federico Dragogna dei Ministri e Dente di Dente. 

Da quant’è che non fate una serata insieme?

Da un sacco di tempo! Forse l’ultima volta è stato nell’osteria storica dove andava sempre Battisti. Le serate sono sempre molto divertenti e molto stupide. In questo caso saremo al servizio di un lavoro meraviglioso che è l’Arca di Rodrigo, De Moraes, Bacalov, Bardotti.

Enrico, tu scrivi ancora musica a mano, vero?

Certamente: io scrivo musica a mano per due motivi: prima di tutto non mi sono mai aggiornato con il setup informatico. Ho cominciato a scrivere MIDI sei mesi fa. E poi perché so che questa pigrizia mi porterà ad un punto in cui il ciclo di ricorsi mi riporterà ad essere di attualità. Ci sarà un fascino perverso per la scrittura a mano quando questa andrà in estinzione. Mi ricordo che quando ho cominciato a studiare composizione si diceva molto che la calligrafia del compositore determinava non poco la qualità della scrittura stessa. Per cui continuo a farlo. E poi è più rapido.

Come hai affrontato il lavoro per L’Arca?

Come in altri casi, come fu per Plantasia e Penguin Cafè Orchestra e tante cose che abbiamo fatto insieme: cuffie, ascolti il brano. Meticolosamente tiri giù le singole parti e poi ne fai spartito. Alcuni strumenti come basso e batteria li lasci informalmente all’esecutore. Per gli strumenti classici come oboe tromba e clarinetto invece devi scrivergli le parti, altrimenti non lo eseguiremo mai.

Rispetto alla strumentazione di Bacalov?

L’orchestrazione di Bacalov fa uso di legni, come sarà nell’organico nostro. Quello che a noi mancherà sono il trombone e il bassotuba, oltre a un gruppo di archi un po’ nutrito: avremo soltanto un violino. Però per il resto la resa sarà abbastanza simile. Sarà richiesto a Sebastiano De Gennaro di fare il batterista samba brasiliano, passando dalla Musica Razionale a quello. Vedremo cosa salta fuori.